Agricoltura Sociale

Il rapporto del CEIS Genova con il mondo agricolo è insito nel nostro tipo di intervento ed è un elemento presente nelle nostre comunità fin dai primi anni. I terreni di pertinenza alla struttura di Trasta sono stati coltivati e curati con l’aiuto dei volontari, tra cui in particolare ricordiamo Nanni Malaspina, e hanno dato i loro frutti sia in termini di prodotti ortofrutticoli sia come risultati terapeutici. Anche con la Casa Circondariale di Pontedecimo, con il sostegno della Fondazione San Paolo, abbiamo realizzato un corso formativo pratico per la cura dei parchi e la cooperativa Multiservice collabora da anni con il Comune di Genova per la manutenzione dei parchi cittadini.

Nel 2013  la ERG spa dona al CEIS Genova un terreno di circa 10.000 metri quadri sulla pendici del colle di Coronata e questa atto di generosità ci convince a creare una cooperativa agricola sociale e sviluppare le nostre competenze nell’ambito della manutenzione e coltivazione del territorio come forma di reinserimento lavorativo.

Nel 2015 l’emergenza migranti  ha significativamente mutato la situazione della nostra organizzazione. Diventare una ente gestore e offrire accoglienza ai profughi  ha contribuito a sviluppare il nostro impegno nel settore dell’agricoltura sociale come mezzo di formazione e inserimento lavorativo per i rifugiati. Si sono sviluppate  una serie di collaborazioni che coinvolgono numerosi soggetti  e progetti per la messa insicurezza del territorio, il ripristino dei  gli uliveti incolti,  l’esecuzione dei muretti a secco, e la coltivazione delle erbe aromatiche. I terreni di Casa Bozzo in particolare sono divenuti una palestra sia di integrazione che di apprendimento, e nel 2016 è stata costituita la Cooperativa Agricola Sociale Il Boschetto di Campi, che ha il fine di utilizzare il terreno donato da Erg spa per un progetto di integrazione a lungo termine.

Questo scopo primario viene sostenuto da altri obiettivi, come la messa in sicurezza del territorio, il recupero dei terreni abbandonati nell’area metropolitana, la condivisione di sapienze ancestrali legate al mondo agricolo, la fruizione degli spazi verdi e la creazione di percorsi formativi destinati non solo ai migranti, ma anche a residenti e turisti.

Oltre a questo progetto stiamo ultimando le convenzioni con il Comune di Sori e con la Diocesi di Albenga e Imperia per l’utilizzo di vaste aree di terreni  abbandonati.